Dialogo da cuore a cuore
per favorire l'unità dei gruppi e le fraterne intese

Il dialogo da cuore a cuore non è fatto per accumulare tesori su questa terra, ma guarda dritto verso il regno dei cieli e si propone di accumulare un tesoro dove la ruggine non si forma e i ladri non possono scassinare e rubarlo. Vuole così essere uno strumento per cuori che sono protesi verso il cielo, per dare loro la possibilità di accumulare un tesoro che verrà custodito lassù "perché là dove è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore". [Matteo 6, 21]

Questo tipo di comunicazione consiste nel creare un flusso emozionale genuino condividendo stati d'animo e esperienze di vita con sincerità, cioè rivelando se stessi, senza tentare di realizzare un secondo fine, senza nascondere la propria umanità vulnerabile, con l'umile riconoscimento di detenere una verità soggettiva.
L'accettazione della responsabilità del proprio comportamento, la cura di evitare toni dogmatici e saccenti e il ringraziamento dell'ascolto, coronano la comunicazione da cuore a cuore da parte di chi prende l'iniziativa.

L'atteggiamento di chi accetta la condivisione evidenzia presenza e disponibilità ad un ascolto attento, privo di sarcasmo, impegnato a evitare la lettura dei pensiero non esplicitato, e accorto nell'evitare i suggerimenti e i consigli non richiesti. L'accettazione dei livello di maturazione psicologica e spirituale dell'altro, l'impegno a mettersi nei suoi panni, la richiesta di eventuali chiarimenti sui messaggi ricevuti e il ringraziamento a chi ha condiviso, completano la sequenza che deve osservare chi riceve la comunicazione.

Dalle poche note introduttive si può intuire che siamo di fronte a uno strumento semplice, efficace, ma allo stesso tempo non facile, a causa delle sue numerose variabili e così potente da potersi considerare "aperto alla carità". La sua semplicità si esprime con la codificazione dei parametri algoritmici di una sequenza logica variabile.
Parliamo di un algoritmo poiché è una procedura che attraverso un certo numero di passi ci conduce ad un risultato gradito e ricercato: l'unità dei gruppo e l'intesa fraterna.
Parliamo di sequenza logica variabile poiché i suoi passi procedono in modo variabile, cioè non con una sequenza obbligata nella sua temporalità, ma libera, così da offrire ai comunicatori tutti gli spazi necessari per adattare la grande variabilità umana ad un procedimento comunicativo flessibile ed efficace.

In conclusione, la comunicazione da cuore a cuore atta a favorire l'unità dei gruppi e le fraterne intese, pur muovendosi all'interno di un metodo algoritmico a sequenza logica variabile che si muove all'interno di un recinto virtuale protettivo, è in realtà espressione di grande libertà d'azione nel rispetto di una regola fondata sulla carità.
La grande libertà di messaggistica e la imprevedibile variabilità di contenuti e di sequenze espositive oratoriali, come giusta espressione della grande diversità umana, muovono i passi trovando il loro ordine variabile all'interno dell'algoritmo stesso, evitando la caduta nel baratro esterno del disordine comunicativo che ci porta da Pentecoste a Babilonia.

In pratica viene data una regola al processo di comunicazione, nel rispetto della carità e della libertà, lasciando l'impegno applicato alla volontà, ma riservandosi sempre la finalità di favorire l'unità dei gruppi e le fraterne intese.

I vantaggi conseguenti all'uso dell'algoritmo esprimono una uniformità logica che offre un metodo comune di dialogo ai comunicatori, proponendosi di favorire un clima di armonia, così come la musica scritta sul pentagramma offre la possibilità a più strumenti diversi e a più musicisti, e di suonare contemporaneamente e con ordine evitando stonature armoniche e favorendo risultati densi di intesa e di complementarità fraterna.

La sequenza logica variabile sfrutta vantaggiosamente le diversità umane, ossia si serve di ciò che potrebbe dividerci per favorire l'unità, portando ordine nella diversità senza pretendere di annullarla. Ecco che così agendo, un punto debole diventa un punto di forza attraverso una regola che funge da minimo comune denominatore.
Tutto ciò non è facile e richiede impegno e disciplina con un intervento costante delle potenze dell'anima: la ragione e la volontà. Così i musicisti che vogliono unirsi in un solo gruppo musicale e suonare con intesa fraterna devono apprendere un codice musicale che offre loro la possibilità di realizzare una unione armonica. Ma ogni metodo è come una bicicletta, ossia offre l'opportunità di percorrere molta strada, ma occorre pedalare per arrivare alla meta e a pedalare si fa fatica!
Nell'applicazione di un metodo è implicita l'idea della fatica per adattare la propria personalità al binario che porta all'unità e alle fraterne intese e tutto questo è come salire una scala a pioli: non è possibile farlo tenendo le mani in tasca!

Sentiamo doveroso sottolineare che non è sufficiente che una delle parti sia disposta a impegnarsi in questo metodo comunicativo poiché lo strumento nasce per i gruppi e necessita la partecipazione dei gruppo con un impegno globale proteso verso la costante ricerca dell'unità sotto la guida sicura della carità.
Per comunicare da cuore a cuore occorre che la decisione e la volontà siano orientate verso l'Amore. Chi non è deciso in tal senso o non vuoi fare leva sulla volontà, ma preferisce essere spontaneo dando libero sfogo all'istintualità non può seguire questo metodo e pertanto esce dal nostro discorso.